Giu
07
2012

Comunicato della ProNatura che volentieri diffondiamo:

Lo abbiamo scritto più volte e non ci stancheremo di ripeterlo anche in occasione di questo tristissimo e drammatico avvenimento sismico, che ancora in queste ore sta mortificando il Territorio emiliano e le sue popolazioni, che la più grande e maestosa opera pubblica che si può concepire in Italia è quella della messa in sicurezza dei suoi cittadini, dei suoi manufatti storici e del territorio.Solo per ricordare gli eventi recenti, lo abbiamo sostenuto a proposito del terremoto dell’Aquila, lo abbiamo ripetuto a seguito delle alluvioni in Liguria e lo vogliamo riaffermare oggi. Non è più tollerabile che numerose vite umane, immensi patrimoni storici e interi tessuti produttivi e sociali, vadano perduti senza che nulla venga fatto per scongiurare il loro ripetersi in luoghi diversi, per cause differenti, ma resi ogni volta drammatici dall’incuria del territorio e dei suoi manufatti.

Vogliamo credere, per l’inguaribile visione positiva che ci assiste, che le parole del Ministro dell’Ambiente Corrado Clini possano essere assunte come impegno programmatico. Se, come egli afferma, sarebbero necessari 15 anni per la messa in sicurezza del territorio, questa dovrebbe rappresentare la vera emergenza da affrontare e su cui far convergere le energie economiche intellettuali e lavorative di questo Paese.

Come può essere tollerabile che in un territorio interamente sismico, a parte la Sardegna e poche altre aree, vi siano strutture come quelle scolastiche di cui appena il 10% sono costruite con criteri antisismici?

Se osserviamo la realtà con maggiore realismo, saremmo tentati di archiviare le pur apprezzabili parole del Ministro con le troppe che in circostanze analoghe abbiamo ascoltato in passato.

Pur avendo grande rispetto e stima del Ministro Clini, accoglieremmo con maggiore fiducia le sue parole se questi impegni verbali fossero accompagnati da fatti concreti come quello di individuare delle priorità a discapito di altre.

Non possiamo certo considerare priorità le cosiddette grandi opere pubbliche, a partire dalla linea ad alta velocità Torino-Lione in Val di Susa, oppure il Ponte sullo Stretto di Messina che ancora incombe e drena risorse economiche ingenti, fino all’autostrada Orte-Mestre e molte altre.

Le parole del Ministro le accoglieremmo con ben altra fiducia se ad esse seguissero impegni concreti da parte del Governo in grado di distogliere fondi, ora impegnati in opere che riteniamo inutili, osteggiate dalle popolazioni locali oltre che devastanti dal punto di vista ambientale, destinando gli stessi fondi a quel risanamento ambientale e abitativo, di cui egli giustamente parla.

 

Il Presidente

Mauro Furlani

Scritto da Amici della Foce in: Iniziative,L'ambiente il dibattito | Tag:, ,

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